Carnevale tradizionale PDF Stampa E-mail
Carnevale
Lunedì 16 Marzo 2009 10:25
 

 

”Carnevale tradizionale” - Il Carnevale è travestimento, cambiamento di personalità e di ruolo sociale. E’ rottura con l’ordine esistente, un ribaltamento di posizioni tra potente e umile, naturalmente in chiave storico-politica. Esiste una interpretazione di valenza naturale: bruciare il CARLIVARU (fantoccio), con il fuoco che distrugge ogni influenza malefica e rinnova la forza vitale della natura che si rigenera, costituisce il senso del martedì grasso, giorno finale che sta a segnare la fase di passaggio che consente la rinascita del seme. Occorre esorcizzare dunque la precarietà e il passato pieni di stenti e disagi. Questo è il perché di un carnevale tradizionale, che ancora una volta ci rimanda al rapporto dell’uomo con la terra, a quella cultura contadina che in queste rappresentazioni disegna i caratteri, gli usi e i costumi dei nostri paesi. La Pro Loco di  Caselle in Pittari si adopera appunto per far sì che la tradizione ri-diventi sempre più espressione di saperi antichi che riescono a perpetrarsi nel tempo ed ancora oggi riuscire ad evocare, divertire, aggregare, colorare un mondo di semplicità con eventi e manifestazioni che svolgono un importante ruolo di identificazione e di partecipazione popolare. Ecco allora che CARLIVARU (fantoccio) gira per le case a raccogliere vino e sauzicchi (salsiccie), “Carlivaru teni siti e teni fami” e tutti contribuiscono a farlo bere e mangiare. Carlivaru che rappresenta la dissacrazione di un evento come quello della morte, difatti il fantoccio viene bruciato e tutti lo piangeranno, anche se poi si farà una colossale abbuffata con ciò che è stato raccolto nel paese. Questo ulteriore passaggio segnerà l’ingresso nella quaresima: il digiuno, fino all’avvento della pasqua. La Pro loco anche in occasione del Carnevale tradizionale ha recuperato un’antica tradizione, quella del fantoccio Carlivaru e del suo incendio. Anche questa manifestazione, come quella di Sant’Antonio Abate è in stretta relazione con il grano, con i cicli di nascita e di vegetazione delle sementi. Il Calendario contadino ritrova davvero una sua nuova vitalità e ancora una volta Caselle in Pittari continua a caratterizzarsi sempre più e ritrovare nuove prospettive per lo sviluppo del territorio.  “La tradizione è oltre la festa, è parte di un vissuto che tutto può. E’ la faccia di ogni terra che si specchia in se stessa e che porta con se nel futuro, un passato, che è maestro di vita.”

 

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