S’Antuono maschari e suoni PDF Stampa E-mail
Sant'Antuono
Venerdì 27 Marzo 2009 13:30

  

S’Antuono maschari e suoni" - Ancora oggi a Caselle la sera della vigilia di Sant’Antonio Abate, il suono delle campane si diffonde per le vie del paese. E’ il suono della tradizione: una melodia per chi al passaggio della compagnia, ritrova in questa tradizione l’appartenenza alla propria comunità. E’ difatti uno dei pochi riti che sopravvive nella nostra nuova società e rappresenta l’eredità di quel mondo contadino e pastorale che da generazione in generazione, nonostante tutto, è riuscita a tramandarsi fino ai giorni nostri. Si tratta di una tradizione davvero particolare soprattutto perché viene svolta dai ragazzi del paese. E’ l’adolescenza difatti, il passaggio da ragazzini ad uomini che di anno in anno dà vita a tale tradizione, quasi a rimarcare la reciproca  fertilità dell’uomo e della  terra. Nell’intenzione di salvaguardare queste tradizioni che rappresentano il patrimonio più autentico della nostra comunità, la Pro Loco si è resa artefice di una maggiore valorizzazione della manifestazione organizzando l’evento e recuperando l’antica tradizione del falò in piazza.  Questo evento come anche il carnevale e la settimana santa, nella loro espressione figurativa rappresentano il mondo contadino relazionato ai cicli naturali. Ecco che allora soprattutto in virtù del grande patrimonio culturale espresso nel “Palio del Grano” si è pensato di ripercorrere il “calendario contadino” accompagnando le varie manifestazioni con un lavoro di ricerca e di documentazione. “S’Antuono maschari e suoni” rappresenta il recupero di una delle tradizioni più arcaiche delle nostre terre, ma soprattutto ritorna motivo di festa per il paese e ritrova nell’ambito della sua ritualità un nuovo dinamismo vitale, un legame rituale che da sempre lega questa festa con il grano che noi seminiamo a Novembre per mietere a Luglio. Quindi non una rievocazione, ma una cultura viva che si esprime con coraggio e orgoglio, e che diventa proposito di ricchezza in un epoca che troppo spesso tende all’omologazione. 

 

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